Un albero segmentato viene sollevato e posato a terra da un ingranaggio di legno, corde e pulegge: è la metafora del delicato equilibrio tra natura e interferenza umana. Nel suo tentativo di controllare la natura per trarne profitto, l’azione dell’homo economicus mette a repentaglio i cicli naturali. La cinetica meccanica dell’installazione Ups and downs II è un monito che fa memoria di questo potere distruttivo. Nel suo andamento ciclico, l’opera suggerisce tuttavia la speranza di un futuro in cui la tecnologia possa favorire la conservazione dell’ambiente. Il richiamo alla fragilità degli ecosistemi e le potenzialità positive di un cambiamento si condensano nel moto di questa macchina naturante, orientando lo spettatore  verso la ricerca di nuove pratiche sostenibili.

Bio

Heidundgriess è un duo artistico composto dalla tedesca Alexandra Grieß (Hameln, 1977) e dallo svizzero Jorel Heid (Savigny, 1982). Attivi dal 2011, privilegiano la realizzazione di installazioni site-specific, combinando strutture architettoniche, componenti cinetiche e falsi elementi naturali. La loro opera riflette sui fenomeni dell’iper-urbanizzazione e sulla trasformazione e contraffazione della natura negli ecosistemi cittadini.